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17 ottobre 2006

Consenso disinformato
Droga in parlamento

Droga in Parlamento,procura Roma sequestra servizio delle "Iene"

La procura di Roma ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, ipotizzando la violazione della privacy in relazione al test sull'uso delle droghe effettuato, all'insaputa degli interessati, su 50 parlamentari, dalle "Iene" che avrebbero dovuto trasmettere il servizio nella puntata del 10 ottobre su Italia 1. L'iniziativa del procuratore Giovanni Ferrara e' legata a una serie di denunce presentate da diverse associazioni. Quel servizio tv non era mai andato in onda per il blocco imposto dal Garante che aveva definito "illecita la raccolta di dati di natura sensibile in quanto attinenti allo stato di salute". Per la procura della capitale, costituisce una ipotesi di illecito penale l'acquisizione dei dati personali senza che vi sia il consenso del diretto interessato. Nel caso specifico, infatti, ai parlamentari erano state prelevate gocce di sudore da una finta truccatrice delle "Iene" attraverso un tampone, senza che i politici sospettassero qualcosa.

Fonte: La Repubblica


Assisto, con costernazione, al rovesciamento della realtà.
I parlamentari, che promulgano leggi restrittive e proibizioniste sulla droga, che mandano inutilmente in galera i propri cittadini, consumano impunemente tutta la droga che vogliono.
La Procura della Repubblica di Roma, avvisata di un reato (chi fornisce la droga ai parlamentari che ne fanno uso?), invece di cercare di scoprire chi sono gli spacciatori e da dove si riforniscono, apre un fascicolo per violazione della privacy dei nostri eletti drogati!

Ah, che pacchia per l'opposizione. Se ci fosse un'opposizione.